Arte e cultura della Marsica

Luigi Del Grosso nasce a Pescina dei Marsi nel 1924.
Dopo aver frequentato le elementari, segue il padre nel lavoro dei campi, come la maggior parte dei ragazzi di quel tempo e di quel contesto. Di intelletto vivo e sempre aperto a nuove esperienze, intuendo il momento positivo della ricostruzione post-bellica, forma, insieme ad altri, una cooperativa edilizia che abbandona perņ poco dopo.
Si lancia in una attivitą commerciale, ottenendo la concessione, per tutta la zona della Marsica, della rivendita di concimi e mangimi da parte del gruppo leader italiano del settore.
Decide, qualche anno pił tardi, di offrire ai propri figli le opportunitą che ritiene peculiari della grande cittą e trasferisce quindi, nel 1958, la propria famiglia a Roma dove vive e lavora fino ai giorni nostri.
Ormai a riposo, quasi per gioco, incomincia da un paio d’anni a mettere per iscritto i propri ricordi e, incoraggiato da amici, li pubblica nel presente lavoro a riprova del grande, incessante amore per i luoghi e le persone della propria infanzia, e per tempi ormai trascorsi.
Indipendentemente dal valore letterario, questo libro vuol essere un affettuoso omaggio a quei tempi e un piccolo regalo da “nonno” a “nipoti”.
E’ in tali termini che va letto e considerato.

Introduzione del LibroCopertina del Libro

II profondo amore per il proprio paese, le persone, i luoghi dell’infanzia e il sottile ma intenso dolor e che tutto ciņ sia ormai scomparso, spingono I’Autore a farne rivivere il ricordo nelle brevi pagine di questo libro. Racconta, in tal modo, quadri e scene di vita vissuta, in massima parte in prima persona, ed usa, per far ciņ, il dialetto.

II risultato é duplice. Una narrazione intrisa di una spontaneitą ed una collocazione nel tempo e nello spazio che difficilmente si sarebbe ottenuta se la lingua scelta fosse stata I’italiano nonché un piccolo contributo al recupero e al salvataggio del dialetto stesso. A questo proposito preme avvertire il Lettore che la trascrizione in lingua é stata fatta in maniera il pił possibile letterale per rendere al massimo (anche nel costrutto della frase e a volte a scapito, quindi, della facilita di comprensione) I’immediatezza del vernacolo.

Luigi Del Grosso nasce a Pescina dei Marsi nel 1924. Dopo aver frequentato le elementari, segue il padre nel lavoro dei campi, come la maggior parte dei ragazzi di quel tempo e di quel contesto. Di intelletto vivo e sempre aperto a nuove esperienze, intuendo il momento positivo della ricostruzione post-bellica, forma, insieme ad altri, una cooperativa edilizia che abbandona pero poco dopo. Si lancia in una attivitą commerciale, ottenendo la concessione, per tutta la zona della Marsica, della rivendita di concimi e mangimi da parte del gruppo leader italiano del settore. Decide, qualche anno pił tardi, di offrire ai propri figli le opportunitą che ritiene peculiari della grande cittą e trasferisce quindi, nel 1958, la propria famiglia a Roma dove vive e lavora fino ai giorni nostri.

Ormai a riposo, quasi per gioco, incomincia da un paio d’anni a mettere per iscritto i propri ricordi e, incoraggiato da amici, li pubblica nel presente lavoro a riprova del grande, incessante amore per i luoghi e le persone della propria infanzia, e per tempi ormai trascorsi. Indipendentemente dal valore letterario, questo libro vuol essere un affettuoso omaggio a quei tempi e un piccolo regalo da ”nonno” a ”nipoti”. E’ in tali termini che va letto e considerato.

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