Oreste Ranelletti nacque a Celano il 27 gennaio 1868.
Discepolo di V. Scialoja, entro giovanissimo nella carriera forense e universitaria. Come docente di Diritto amministrativo occupo la cattedra di Camerino e poi, successivamente, quelle di Macerata, di Pavia, di Napoli e di Milano.
Ebbe anche altre altissime cariche, tra cui quella di Rettore dell’Universitą di Macerata, di membro del Consiglio Superiore della P.I. e del Consiglio Superiore dell’Istruzione commerciale, vicepresidente del Consiglio Superiore dell’Istruzione nautica e presidente della stessa Giunta. Mori a Milano il 14 marzo 1956, ma il suo corpo fu tumulato a Celano, dove, dieci anni dopo, ebbe delle pubbliche onoranze con orazioni ufficiali e dedica d’una strada centrale della cittą.
La sua produzione, che si distende nell’arco di oltre sessanta anni, riguarda quasi esclusivamente la scienza dell’amministrazione e comprende numerosi saggi e trattati su questioni e argomenti che, per lo pił, avevano anche costituito l’oggetto di normali corsi accademici.
Ne daremo, in ordine cronologico, l’elenco completo (almeno cosi speriamo), citando anche scritti secondari piuttosto dimenticati:
A proposito di una questione di competenza nella IV Sezione del Consiglio di Stato (Avezzano 1892);
Un possibile sistema di pubblicazione delle leggi: prolusione (ivi 1892);
Caratteri distintivi del demanio e del patrimonio (Roma 1892);
Il silenzio nei negozi giuridici (ivi, 1892);
Natura giuridica della dotazione della Corona (Citta di Castello 1893);
Diritti subbiettivi e interessi legittimi nella competenza (ivi 1893);
Teoria generale delle autorizzazioni e concessioni amministrative, voll. 3 (Torino 1894-1897);
Concetto, natura e limiti del demanio pubblico, voll. 4 (ivi 1897-1899);
I limiti della liberta d’insegnamento, discorso (Roma 1897);
Sulla responsabilita degli enti pubblici per gli atti illeciti da loro commessi (Citta di Castello 1898);
Natura giuridica dell’imposta (Roma 1898);
Caratteri e contenuto giuridico della liberta civile (Macerata 1899);
Il disconoscimento della personalita negli atti amministrativi e privati illeciti (“Studi in onore di Schupfer”, vol. III);
Per la distinzione degli atti di imperio e di gestione (“Studi in onore di V. Scialoja”, vol. I, Torino 1904);
La polizia di sicurezza (nel “Trattato di diritto ammimistrativo” diretto da V. E. Orlando, IV, parte 1′ Milano 1904);
Il concetto di pubblico nel diritto (Torino 1905);
Attivita amministrativa e attivita tecnica nella competenza giudiziaria e amministrativa (Napoli 1911);
Principi di diritto amministrativo (vol. I, Napoli 1912; vol. II, puntata 1′, 1915);
La consuetudine come fonte del diritto pubblico interno (Milano 1913);
Efficacia delle norme giuridiche amministrative nel tempo (ivi, 1916);
Concetto delle persone giuridiche pubbliche amministrative (ivi, 1916);
Natura degli atti di governo provvisori nella formazione del Regno d’Italia (“Studi in onore di V. Simoncelli”, Napoli 1917);
Il smdacalismo nella pubblica amministrazione (Milano 1920);
Lezioni di diritto amministrativo (Napoli 1921, 1923, 1924);
La giurisdizione competente per le controversie contro pubbliche amministrazioni aventi per oggetto diritti patrimoniali derivanti dal rapporto d’impiego (Padova 1928);
Istituzioni di diritto pubblico (ivi 1930; 7″ ed., Milano 1940);
Rapporti giuridici privati e pubblici e interessi individuali e collettivi (“Studi in onore di C. Fadda”, vol. II),
Guarentigie della giustizia amministrativa (lez. litogr. Milano 1930);
L’organizzazione della pubblica amministrazione dello Stato italiano (Padova 1935);
L’ordinamento amministrativo dello Stato italiano (ivi 1937);
Corso di istituzioni di diritto pubblico (Milano 1944);
Istituzioni di diritto pubblico – Il nuovo diritto pubblico della Repubblica itoliana, voll. 2 (Milano 1948-49; nuova edizione 1950-54).
Sarą opportuno far rilevare, almeno per i profani degli studi giuridici, che queste pubblicazioni costituiscono nel loro insieme un monumento di pensiero di eccezionale importanza e che alcune, fra di esse, rappresentano tuttora un punto di riferimento obbligatorio: ad esempio, la Teoria generale delle autorizzazioni e concessioni amministrative, per chi intenda dedicarsi allo studio degli atti amministrativi speciali; i Principi di diritto amministrativo e le Istituzioni di diritto pubblico, per chi voglia procurarsi una conoscenza sistematica del moderno diritto pubblico nel suo inscindibile nesso con quello tradizionale e nel suo trapasso al nuovo diritto dello Stato repubblicano. Superfluo, in questa sede, ogni altro commento, anche per restare fedeli all’assunto.
Ci si lasci, tuttavia, ripetere un vecchio giudizio del Gabrielli, secondo cui Oreste Ranelletti dalla comune opinione degli intenditori “e considerato fra i massimi amministrativisti italiani” (cfr. “Nuovo Digesto Italiano”, vol. X, 1939).
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