Arte e cultura della Marsica

Renzo Paris č nato a Celano il 1 gennaio 1944. Trasferitosi con la famiglia a Roma ancora adolescente, si e laureato presso quella Universitą in lettere moderne con una tesi sulla metaletteratura italiana. E redattore di « Carte Segrete », la ben nota rivista trimestrale di lettere e arti sorta nel ’67 e diretta da Domenico Javarone e Gianni Toti. Collabora a varie altre riviste, tra cui « Nuovi Argomenti », « La Battana », « Quindici » e « Action Poetique ». Finora si e interessato di poesia, narrativa e saggistica. Recentemente ha aderito al movimento della neo avanguardia. Ha pubblicato: « Scongiuro » nella collana « sperimentale » delle edizioni Geiger, Torino, 1969; « Lo spettattore pornofono », Sciascia, Roma, 1969; la traduzione di tutte le poesie di Tristan Corbiere, « Gli amori gialli », in collaborazione con Enzo Siciliano (Addenda editore, RoMa 1969); e un romanzo, « Trama », (l’Airone editore, Roma 1970).

Giudizi critici

Adriamo Spatola:
« La poesia di Renzo Paris e carica di una profonda, feroce aggressivitą. E una poesia che si muove senza cautela, liberamente, e colpisce alla cieca. Questa aggressivitą e di natura essenzialmente politica; non si nutre soltanto della ricerca dello scandalo benché abbia bisogno del potere dello scandalo) ma si inventa anche – dentro il linguaggio, attraverso il linguaggio – come apologia della distribuzione. Il grado di complicitą. di questa poesia e dunque estremamente basso: la tensione che si istituisce fra distruzione e scandalo e la migliore garanzia (linguistica) del rifiuto; Paris gioca le sue carte contro la poesia come istituzione, come feticcio, vuole che la poesia faccia saltare il cordone ombelicale che lega la cultura alla societą horghese. Qui il richiamo al surrealismo e obbligatorio, anche perché soltanto un retroterra culturale come quello surrealista puņ permettere alla poesia l’assunzione di responsabilitą cosģ pesanti: la poesia diventa un’arma, pretende di essere considerata pericolosa (allarmante); ed e per questo che la definizione migliore del linguaggio di Paris e quella di velenoso ». (Prefazione a « Scongiuro »)

Da una nota editoriale:
« Lo Spettattore pornofono č nato insieme a un lungo saggio metaletterario di cui una puntata e apparsa su una rivista romana. Paris dopo questo libro tenta di legare sempre pił la sua scrittura a un’azione. “L’hic et nune” apre uno spazio “autre”. Attualmente lavora a una poesia che egli stesso identifica come situazionista e alla verifica istantanea di essa, dove e come puņ. Ritiene che il maggio studentesco planetario abbia prodotto una ipotesi di cultura rivoluzionatesi, di cui il poeta non puņ non tener conto. Per distruggerla e rinnovarla. Non pił poesia di spettatore per spettatori dello spettacolo della societą dello spettacolo, ma poesia come impoesia attiva negatrice della negazione di se stessa, spettacolo della propria azione, coscienza della scrittura di spettatore, per di pił pornofono, per ironia della propria voce attiva. E consapevolezza della prostituzione letteraria classica da distruggere. Come? Cominciando a conoscerla, a conoscersi: voce venduta che si ricupera nello spettacolo della propria azione, antispettacolo dunque, a coscienza possibile. »

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