Arte e cultura della Marsica

L’otto Marzo 1856 nasceva a Cerchio da Giuseppe e dalla baronessa Angela Maria Pietropaoli, Venanzio D’Amore Fracassi, il giovane, il maggior possidente di Cerchio nonchč dottore in legge e sindaco del nostro centro per ben 34 anni: dal 1879 al 1913.
Il Nostro viene ricordato come uomo integerrimo ed attaccato alla legge. Si racconta infatti, che dopo una sua ordinanza sindacale, nella quale vietava asciugare panni in suolo pubblico facesse elevare una multa alla propria madre e vietņ a chicchessia di occupare un solo centimetro di suolo pubblico.
Nel suo lunghissimo mandato si occupą attivamente della “cosa pubblica”.
Con l’ausilio dell’Ingegnere aquilano Costanzo Ciarletta (2) progettą ed esegui molti lavori dando un nuovo assetto urbanistico al nostro paese rendendolo quasi una piccola cittą. Tale lodevolissima opera purtroppo, andņ letteralmente in frantumi in seguito al disastroso terremoto del 13.1.1915: in quel tristissimo evento perirono 224 persone e l’80% delle case andarono distrutte.

Progettazioni:
1) Progetto di parziale costruzione e sistemazione della parte dell’ex convento Comunale di Cerchio, costituente l’angolo sud ovest, da destinarsi ad abitazione di privati. Aquila, 14 Luglio 1884.
2) Progetto di sistemazione dell’ex Convento Comunale da ridursi ad Uffizio Comunale. Aquila 17.10.1884.
3) Progetto di ricostruzione della condotta e della fontana dentro l’abitato. Aquila 9 Novembre 1884.
4) Progetto di ricostruzione della condotta d’acqua dalla sorgente sopra la via Terminello alla nuova Fontana alla Piazzetta Principe di Napoli e da questa all’abbeveratoio e lavatoio, compreso fontana abbeveratoio e lavatoio. Aquila 30 Marzo 1885.
5) Piano generale di divisione in prossimitą dell’ex convento, da cedersi come sito edificatorio, e delle strade e larghi da lasciarsi nel nuovo rione. Aquila 28 Agosto 1886.
6) Sistemazione della strada nel sito adiacente al palazzo D’Amore Fracassi preso in enfiteusi dal Comune di Cerchio. Aquila 8 Luglio 1886.
7) Piano Generale di divisione dei vari siti edificatori. Aquila 12 Marzo 1886.
8) Progetto del tronco di strada rotabile che ricongiunge il piazzale esterno della stazione di Cerchio alla comunale obbligatoria, della lunghezza di m. 216,42. Aquila 12 Marzo 1886.
9) Progetti di
1. Sistemazione della Rampa d’accesso alla Stazione.
2. Sistemazione delle strade interne Salita del Macello, vico degli sdruccioli, salita del Gigante e strada Campanile.
3. Sistemazione della Fontana del Pozzo.
Aquila 16 Marzo 1886.
10) Strada d’Accesso alla stazione. Elenco dei fondi da occupare perennemente con la sede stradale e dipendente. Aquila 28 Agosto 1888.
11) Progetto del tronco di strada rotabile che ricongiunge il piazzale esterno della Stazione di Cerchio (ferrovia Roma Sulmona) alla Comunale obbligatoria di m. 267,63. N.B. Il presente progetto per le ragioni dette nella relazione va in sostituzione dell’altro redatto in data 12 Marzo 1886. Aquila 22 Agosto 1888. 12) Costruzione della strada che dalla Nazionale Marsicana, presso la Taverna di Cerchio, mette alla via di circumvallazione del Fucino, della lungheza di m. 2848,19, Aquila 23 Aprile 1889.
13) Disegni Verifica del fondo Comunale Palude e del rimanente lungo la sponda lavale 2 Disegni. l’ Planimetria del Fondo Palude. 2′ Piano quotato della zona tra il confine del Principato del Fucino ed il limite delle acque nel 1835. Aquila 17 marzo 1896.
14) Progetto di sistemazione delle strade interne denominate salita del macello,vico degli sdruccioli, Salita del Gigante e strada Campanile. Aquila 16 marzo 1899.
15) Progetto di ricostruzione del tetto e di parziale sistemazione dell’Edificio municipale gią convento di S. Maria di Corbarola.
16) Perizia dei lavori di riparazio ne e di restauro al Cimitero. Aquila 20 giugno 1899.
17) Progetti di costruzione di pavimento e di altare maggiore nella Chiesa Madonna delle Grazie. Aquila 2 Aprile 1900.
18) Progetto di sitemazione di due nuove aule scolastiche e relativo ingresso dalla Via del Municipio, nel Palazzo Municipale. Aquila, 30 Giugno 1903 (3).
Progetto di lavori di sistemazione delle Parti del Palazzo Municipale da destinarsi:
a) Ad Uffizi comunali con ingresso dalla Piazza
b) Ad aule scolastiche con ingresso dalla via Municipio
c) A quartierino per abitazione con ingresso dalla stessa via Aquila 30 Giugno 1903. (Contiene anche le “Modificazioni reputate necessarie in corso dei lavori 13 maggio 1908” e la “Variante al Progetto 30.6.1903 di sistemazione di due nuove aule scolastiche e relativo ingresso dalla via Municipio nel Palazzo Municipale – Aquila 26 gennaio 1907”).
19) Perizia dei lavori dell’aula scolastica provvisoria sotto la caserma dei R.R. Carabinieri in via Venti Settembre, Aquila 30 Giugno 1909″ (4).

Durante la sua lunghissima attivitą amministrativa subi moltissimi processi, e non poteva essere altrimenti, nei quali fu sempre assolto data la sua integritą morale: un vero gentiluomo d’altri tempi: “(…)
Il Comune di Cerchio, avvalendosi dell’art. 20 della legge 7 Luglio 1866, chiese ed ottenne dal Governo il Convento dei Minori Osservanti, consiste in pochi vani,mediocremente, ricostruiti dai religiosi sui ruderi di un antico convento loro concesso nel 1858, in tutto poco pił di un quarto della sede antica.
Gli altri tre quarti erano ruderi affatto.
Lavorandovi a riprese dal 1883 al 1911, il Comune vi ha costruito sei aule scolastiche, quante ne occorrono per queste scuole elementari: la pił bella Caserma dei Reali Carabinieri che stia nella Provincia: un quartierino di nove ambienti, nel quale si potč aprire, senza spesa, il lazzaretto nell’epidemia colerica del 1911; quattro magazzini per uso redditizio o per servizio dell’Amministrazione; una casa comunale che soddisfa a tutti i bisogni di un Municipio, anche pił importante di Cerchio, compreso quello della sala per le elezioni politiche.
La spesa totale erogata negli appalti di L. 104519,68.
Con essa si č provveduto tanto fabbricato, quanto ne puņ occorrere per qualsiasi bisogno pubblico; non č quindi necessario in avvenire spendere somma alcuna per provvedersene. Poteva forse risparmiarsi parte alcuna di tale spesa? No. La Caserma dovette costruirsi per non far sopprimere questa Stazione dei Reali Carabinieri impiantata nel 1862.
Costą L. 24774,16.
Se non si fossero costruite le sei aule scolastiche, ora si dovrebbe costruire l’edificio scolastico ed assegnandovi la spesa media di quella dei 58 approvati nel principio dello scorso giugno dal Consiglio Provinciale Scolastico di Aquila per la totale spesda di L. 3964,500, si dovrebbe sostenere la spesa di L. 68353,44.

Quindi per la Caserma e per le scuole ora si dovrebbero spendere L. 93127,60, se non vi si fosse provveduto per lo innanzi, e della spesa gią fatta pel fabbricato non resterebbero che L. 11392,08 a rappresentare lo importo della costruzione, non restauri, della pił decente e comoda casa municipale, dei locali per bisogni sanitari e dei quattro magazzini. Se questa spesa, che ha creato tutti i locali per tutti i servizi municipali, č stato un errore, chi l’ha proposta ed eseguita si reputa fortunato di averlo commesso. Ma non puņ dirsi egualmente fortunato chi, per impressionare pubblico ed Autoritą, osa asserire, travisando i fatti, che 105 mila lire siano state profuse nei restauri (sic ! ) della sede municipale.
Non puņ dirsi egualmente fortunato chi, in nome della scienza e dell’igiene, condanna la costruzione del forno meccanico.
Chieti lo ha; L’Aquila non puņ averlo per mancanza di fondi; Padova ne aveva tre anni fa parecchie diecine; tutte le cittą dell’alta Italia ne sono fornite.
Ed ha ragione; perché dentro al forno meccanico, riscaldato da fuori,non s’introduce che il solo pane. Invece se si pensasse che per pulire il forno ad antico sistema dalle ceneri di paglia ed altri combustibili raccolti da ogni parte non si esclude le meno pulite, s’introduce ancora lo straccio bagnato nell’acqua, non sempre di fontana, dovrebbe arrossire, se si č capace, prima di eruttare l’impensata sentenza.
Condannando il forno meccanico in nome della scienza e dell’igiene, si difende quello a sistema antico, nel quale vige ancora la pił ributtante lordura e specialmente nei piccoli paesi, come in questo, in cui non legna, non carbone, ma paglia, residui di materiale di stalle e peggio.

Che cosa č dunque l’igiene per chi sa tutto questo ed in nome di essa osa affermar tollerabile l’antico sistema di cuocere il principale mezzo di alimentazione, e condannevole lusso di perfetta pulizia e la razionale cottura? Oh! non si parli di luce e progresso, se colpa e virtute s’intende lo stesso. Ma č vera che la spesa del forno esecrato ascende a lire 30000? Se gli atti del cav. Tommaso Montanari, ingegnere capo del Genio Civile di Aquila, meritano fede, i lavori dei locali del forno, del macello e dell’aula scolastica da lui collaudati, approvati da questo Consiglio Comunale il 2 luglio 1912 e dal signor Sotto prefetto di Avezzano il 31 agosto di detto anno, n. 7994, ammontarono a lire 12858,56; quindi quelli del solo forno ascendono a meno di lire 9000.

Č erroneo in logica iperbolizzare ed attribuire alla parte ciņ che conviene solo al tutto; č colpevole in morale dire pensatamente le cose in modo diverso da quello in cui sono conosciute.
Ma si dirą: Il forno ora non funziona!
Č vero: il forno non funziona; ma č stato costruito ed esiste, senza alcun sacrificio speciale del pubblico, ma coi severi risparmi degli esercizi precedenti. Non funziona, perché le locali persone del mestiere, ignoranti del nuovo sistema, con la spietata campagna fatta contro dagli amatori del progresso sono state impressionate ed intimidite della funzionalitą del forno, che funziona benissimo in Castel del Monte (Aquila), dove si cuoce dal biscotto al pane misto di segale e di granturco. Ma non č lontano il giorno in cui funzionerą ed allora potrą ripetersi bene a ragione l’aneddoto dell’uovo di Colombo” (5).
Gli ultimi anni della sua vita soleva passarli a contatto con la natura e preferiva abitare in una modestissima casetta sita alla “Chiusa dei frati” abbandonando per sempre l’avito palazzo del suo casato pregno di storia familiare recentemente restaurato dall’Amministrazione comunale di Cerchio. La morte lo colse,ultimo rampollo della potentissima famiglia D’Amore Fracassi, a Cerchio all’etą di 84 anni, il 9 agosto 1940.

NOTE

(1) Fiorenzo Amiconi:Venanzio D’Amore Fracassi il Giovane. Marsica Domani n. 3/94 del 28.2.1994. in parte rielaborato.
(2) Diede alle stampe: “Sulla necessitą di conservare i R. Tratturi considerazioni di Costanzo Ciarletta Ingegnere Civile”. Aquila Bernardino Vecchioni Tipografo 1883 .
(3) Progetto per ridurre ad uso di Scuole Comunali alcuni locali al pian terreno dell’ex convento dei Monaci nel Comune di Cerchio redatto dall’ing. Domenico Tosone Dicembre 1879.
(4) Museo Civico di Cerchio.
(5) Pagg. 20,21,22,23 di “Comune di Cerchio. Deduzioni: dell’Amministrazione Comunale circa gli addebiti ad essa fatti nella Relazione del Commissario Sotto-Prefettizio signor Luigi Cantori”. Aquila Off. Graf. B. Vecchioni e Figli 1913.

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