Comune di Rocca Di Botte

Contemporaneo di Giacomo Carissimi e quasi suo concittadino, Bonifacio Graziani nacque tra il 1604 e il 1605 a Rocca di Botte, nella piana del Tavoliere ed e considerato un sostenitore della scuola polifonica romana e spesso avvicinato al Mazzocchi, al Foggia nonche allo stesso Carissimi. Finora tutti i dizionari di musica lo davano nato a Marino nel Lazio, ma durante le mie ricerche ho rinvenuto ne1l’archivio della parrocchia di Rocca di Botte un importante manoscritto, di Domenico Pierantoni (sec. XVIII) con il quale e stato possibile fugare qualsiasi dubbio sull’origine marsicana del Graziani. Per la verita, Luigi Ferdinando Tagliavini, autore di una corposa nota su Bonifacio Graziani, nella relativa voce del “MGG” (pp. 743-749), riporta anche il paese di Rocca di Botte come luogo natale del musicista, basandosi sulle opere di Pietro Antonio Corsignani le quali, purtroppo, non sono suffragate da nessun documento (18). Dal manoscritto del Pierantoni apprendiamo che Bonifacio Graziani, di carattere Gioviale, Liberale e Cortese, perciò da tutti stimato ed amato, figlio di Lorenzo, homo molto devoto, nacque a Rocca di Botte e che all’età di cinque anni si trasferì con la famiglia a Marino.

In questa cittadina laziale, ebbe i primi insegnamenti musicali e vi ricopri la carica di maestro di Cappella, carica che successivamente ebbe anche a Frascati dove evidentemente si era trasferito e dove si distinse per le sue capacita contrappuntistiche. Gli studi musicali furono condotti sotto la guida di un tal Cerranico, definito celebre nel manoscritto e a sua volta alunno di Pierluigi da Palestrina. Trasferitosi a Roma, presso la chiesa del Gesù, e nel Seminario Romano, per meglio svolgere la sua attività di maestro di Cappella, gli venne affiancato, in veste di organista, il Pio e Dotto compositore D. Giulio Reggi di Subiaco. Come compositore il Graziani fu apprezzato dai suoi colleghi romani come Carissimi, Giuseppe Corsi da Celano, Orazio Benevoli, Antonio Maria Abbatini, Barnabei ed altri. Oltre ai ventiquattro libri, ripieni d’ogni genere di sacre composizioni, in gran parte date alle stampe, nel volume XXI, conservato nell’archivio comunale di Trevi nel Lazio, a p. 43, si cita un inno dedicato a S. Pietro, scritto da Fabrizio de Britijs e musicato da Bonifacio Graziani; la musica e purtroppo andata perduta ed e rimasto soltanto il seguente testo: “Nemorum Beate Cultor/ Rabidi furoris ultor/ Petulantium luporum/ Petre sola spes tuorum/ Age dive de protervis/ Stygis horridis catenis/ Patrias tuere tuas/ Nitidia astra dum pererras.Amen”.

Questo inno fu scritto e musicato con ogni probabilith prima del 1621 perché già compare in una immagine raffigurante S. Pietro Eremita, opera del trebano Giacomo de Carolis o de Carli, risalente proprio a tale anno. Che il Graziani abbia musicato quest’inno prima del trasferimento a Roma, lo si deduce da un altro manoscritto del Pierantoni (vol. XXI, pp. 43-44, citato in Zinanni): “Segue poi un inno di due strofe composte da p. Fabritio de Britijs, figlio del detto Alessandro, e posto in musica dal famoso D. Bonifacio Gratiani di Rocca botte (poco doppo) maestro di cappella del Giesu a Roma e del Seminario Romano, morto in Marino nel 1664”. Tra gli allievi del Graziani si ricorda quel Clemente Antoni che il 6 gennaio 1654 scrisse da Innsbruck ai musici della Cappella Pontificia chiedendo di partecipare al concorso per la sostituzione del soprano Giuseppe Bianchi e del quale era venuto a conoscenza “Per lettera del s.r Bonifacio Gratiani mio maestro” (19).

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Note
18) Cfr. Reggia Marsicana, ovvero Memorie topograpo-storiche di varie colonie, e città antiche e moderne della Provincia dei Marsi e Valeria, cit. (..), parte II, p. 489 e De viris illustribus marsorum, liber singularis. Roma, De Rubeis, 1712. La notizia del Corsignani, verra ripresa anche da V. Bindi, Artisti Abruzzesi, Napoli, De Angelis, 1883, p. 144. da T. Bonanni, Le antiche industrie della provincia di Aquila, Aquila, Grossi, 1888, p. 217; F. J. Fetis, Biographie Universelle des Musiciens, Paris 1874; R. Eitner, Quellen-Lexikon, Graaz 1959, band 3, pp. 342-344 nonche nel Dizionario “GROVE” e in quelli gia citati del “MGG” e del “DEUMC’. Attualmente, un lavoro di ampio respiro scientifico sul Graziani e mppresentato da una Tesi di Dottorato realizzata da Summe SHIGIHARA con il titolo Bonifazio Graziani (1604/1664), Biographie, Werkverzeichnis und Untersuchungen zu den Solomotetten, Bonn 1984 dove, però,le informazioni di carattere biografico a volte, non sono sempre precise, soprattutto sulla origine del musicista marsicano. Il manoscritto del Pierantoni, attualmente conservato insieme ad altri nel mmucipio di Trevi nel Lazio, probabilmente e stato consultato dal Corsignani visto che lo cita nel suo De viris illustribus marsorum, op. cit, e stato studiato da padre Dante Zinanni esclusivamente per i dati sulla vita di S. Pietro Eremita in esso contenuti, cfr. il suo Da Rocca di Botte a Trevi, cit.

19) G. MORELLI (a cura di), Saggio di lettere di musicisti, dalle raccolte di autografi della Biblioteca Apostolica Vaticana. in “Nuova Rivista Musicale Italiana”, gennaio-dicembre 1997, pag. 371.

Testi del Prof. Gianluca Tarquinio 

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