Comune di San Vincenzo valle Roveto

La comunità parrocchiale di Roccavivi anche se ha delle origini in chiese erette dai monaci benedettini, da tempo immemorabile e sotto la giurisdizione della diocesi di Sora. La perdita della documentazione storica dalle origini alla fine del secolo XVI non consente di fissare ne i particolari sulla costruzione della prima chiesa ne le forme di pietà religiosa che caratterizzarono in precedenza le manifestazioni della vita cristiana locale. Bisogna giungere al 17 settembre 1593 quando il vescovo di Sora Marco Antonio Salomone fece la prima Visita Pastorale a Roccavivi, per trovare le prime notizie sulla chiesa. Il vescovo prese visione degli altari, che pero non furono elencati, del fonte battesimale delle reliquie dei Santi e dei sepolcri scavati nella chiesa. Egli visito pure l’ospedale locale ed esamino i registri dei battesimi e dei matrimoni.
Nei decreti emanati alla conclusione della sacra Visita ordino che venisse posto un velo decorato davanti all’immagine della Madonna raffigurata a lato dell’altare maggiore e che fosse coperta la cassa nella quale erano custodite le reliquie. Dopo le visite successive fatte dallo stesso vescovo il 3 dicembre 1596 e il 6 febbraio 1598 fu disposto che fosse sistemato l’altare maggiore e che venisse aggiunta una coppia di candelieri ai due collocati sopra di esso. Inoltre per il servizio religioso occorreva acquistare un messale grande e un calice d’argento dorato a spese dell’abate e delle “compagnie spirituali”. Mancavano ancora i registri dei cresimati e dei defunti e l’indice dei libri proibiti che papa Paolo IV aveva fatto pubblicare nel 1567. Il Vescovo ricevette i rappresentanti della confraternita del Santissimo Sacramento e l’ospedale, che lo informarono sulla situazione delle due istituzioni.
In un inventario del 1616 sono elencati gli arredi sacri e i paramenti della chiesa che comprendevano due croci di legno rivestite di rame e dorate, due calici con piede di rame dorato e coppa d’argento, navicella e incensiere di ottone, pianete, camici, piviale e due messali. I paramenti venivano custoditi in un grande armadio. Dalle notizie che abbiamo possiamo dedurre che la comunità aveva una grande venerazione verso la Santissima Eucarestia, verso la Madonna, Sant’Antonio Abate, San Carlo Boromeo era tra i patroni di Roccavivi e di questa devozione si parla fino al XVIII secolo. Sicuramente la chiesa parrocchiale era molto più grande di quella che oggi possiamo vedere che ha un solo altare ed e sprovvista di fonte battesimale.

Testi tratti dal libro Roccavecchia

Testi a cura di Don Rocco Bifolchi

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