Proseguendo sulla via Valle, si giunge in piazza G. Testa (gia piazza Valle), dove e stato innalzato, appunto, il monumento alla medaglia d’oro al valor militare, Giuseppe Testa, barbaramente fucilato dai nazisti, L’11 maggio 1944. Si rifiuto, seppure sottoposto ad atroci torture, di rivelare i nomi dei suoi compagni e del Comitato di morreani che aiutarono e protessero tanti poveri perseguitati, prigionieri e fuggiaschi di diverse nazionalità.
In un,a lettera che il Testa scrive al suo Professore, di Roma, il giorno prima di morire, si avverte il senso, proprio di ogni martire, di distacco dai suoi carnefici e quel senso di umana rassegnazione che e solo di coloro che possiedono una grande fede. Chi la legge, ancor oggi rivive tutta L’ansia dolorosa di quel momento mentre e pervaso da una stima e una devozione incommensurabili verso quella Figura generosa.
Eccone il testo:
” Caro Professore, la mattina del giorno 11-5-44 il destino ha segnato in me la fine. lo come sai sono forte come sono state forti le mie idee. Spero che il mio sacrificio valga per coloro i quali hanno lottato per le stesse idee e che un giorno possa essere il vanto e la gloria della mia famiglia, del mio paese e degli amici miei. Voi che mi conoscete potete ripetere che il mio carattere si spezza, ma non si piega. Abbiatemi sempre presente in tutti i vostri lavori e specialmente in tutte le opere che compierete per il bene della Patria cosi martoriata. Muoia tutto. Viva L’Italia “. Suo aff.mo Peppino Testa.
Al Professor Marucchi Agostino via Agostino Moroni, 10 Roma.
Sotto il monumento, scolpiti nel marmo, si scorgono anche i nomi degli eroi caduti durante le due guerre mondiali..
Testi tratti dal libro Morrea ieri oggi domani
Testi a cura di Giuseppe Sartinara
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