Sulla origine di Scurcola Marsicana e sulla etimologia del suo nome vi è incertezza e discordia tra gli storici marsicani. Comunemente si è ritnuto, nel secolo scorso, che il nome di Scurcola derivi dal latino ” excubiae ” che significa sentinella, posto di guardia, costituitovi dagli antichi abitanti di Alba. Il Febonio, che è senza dubbio il più dotto e informato degli storici locali, lo fa derivare da un antico castello, Cùculo, esistente colà fin dal tempo dei Romani e di cui fa cenno lo storico greco Strabone.
Il Corsignani condivide in gran parte l’opinione del Febonio, mentre il Di Pietro accede alla fantasia dell’umanista e poeta Paolo Marso, secondo il quale il nome di Scurcola ” Oppidum Corxcula ” derivi ” da Corico, duce della Cilicia, a cui nella occupazione primiera delle campagne dette poi marsicane, fu assegnato quel sito “. Il nostro valoroso concittadino Simone Pompei fa derivare il nome di Scurcola “Sculcula “, come pure quello di Sgurgola in provincia di Frosinone, dall’antica radice germanico – longobarda Skulka scolta, guardia. Nel corso dei secoli il nome ebbe molte variazioni. Nella Bolla di Clemente III del 1188, diretta al Vescovo dei Marsi Eliano, che è una ricognizione delle chiese della diocesi marsa, si parla delle chiese ” Sancti Thomae. Sancti Angeli, Sancti Aegidi cum titulis suis in Sculpola “.
Nelle ” Rationes decimarum Italiae Aprusium , Molisium ” (le decime dei secoli XIII e XIV a cura di P. Sella – Tipografia Vaticana 1936, decime dell’anno 1308) al n. 404, pag. 22, si legge: ” clerici castri Sculculae in universo solverunt tar. XVIII, gr. X – “; al n. 658 pag. 37: ” codem die et loco Donminus Paolus rector Sancti Laurenti de Scurcula s<solvit ecc. “; a pag. 50 i numeri dall’855 all’865 riportano ” de Cuncula ” dieci chiese: S. Thomei, S. Mariae de Capella, S. Felicis, S. Mathei de Plote, S.S. Laurentii, S. Quirici S. Silvestri, S. Martini, S. MMariae de Colle, S. Luciae de Pantanis, S. Angeli. Nello stesso documento tre nomi diversi. Del resto anche Carlo D’Angiò nella lettera che scrisse al Papa Clemente IV per annunciargli la vittoria ;su Corradino dice che i nemici avevano fissato i loro accampamenti ” inter Sculculae et Carchii montes ” tra i monti di Scurcola e di Carchio.
Riferisce altresì di aver fondato il Monastero di S. María della Vittoria ” prope Sculculam de Aprutio “, dotandolo con il ” castrum. Scurculae cum omnibus juribus et pertinentiis suis “. Quindi la stessa persona di Carlo D’Angiò usa indifferentemente le due forme del nome. Altra variante del nome di Scurcola è stata Scuncula, Scutula, Scucula (Febonio, Corsìgnani). Al nome di Scurcola è stato nei tempi moderni aggiunto il qualificativo Marsicana, per distinguerla dalla quasi omonima Sgurgola dì Frosinone.
Testi tratti dal libro ” Guida storico-turistica ”
Testo a cura dell’Avv. Ennio Colucci
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