Comune di Balsorano

Le prime notizie di San Michele Arcangelo si trovano nella Bibbia, nell’Antico Testamento: per ben due volte e citato nel libro di Daniele; mentre nel Nuovo Testamento e rinvenuto nel libro dell’Apocalisse e nella lettera di S. Giuda. Michele e indicato come l’Angelo di Jahvè che, si oppone a Satana; inoltre e anche chiamato l’Angelo protettore del popolo di Dio. Dalla Bibbia si apprende che, oltre al cielo e alla terra Dio creo gli Angeli, puri spiriti, di natura immortale, dotati di intelligenza e bellezza superiore. Una parte degli Angeli, capeggiata da Lucifero, si dichiaro contraria al progetto divino per la creazione dell’uomo, mentre un’altra moltitudine di Angeli, guidata dall’Arcangelo Michele, rimase fedele a Dio. Per la sua importanza Michele e considerato insieme con Gabriele (il messaggero) e Raffaele (il guaritore) un “Arcangelo”.

Gli arcangeli si differenziano da tutti gli altri Angeli perché sono dotati di un nome, mentre gli altri Angeli sono anonimi. Alla ribellione di Lucifero, mossa dal suo orgoglio e dal desiderio di essere come Dio, si contrappose Michele che, oppose, guerra a quest’ultimo e ai suoi Angeli ribelli, dicendo: “Chi come Dio?”. Michele caccio dal cielo Lucifero e gli altri Angeli ribelli affermandosi cosi come capo supremo degli Angeli fedeli Dio

Apparizione dell’Angelo (Daniele cap. 10 vers. 9-21)

Udii il suono delle sue parole, ma appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra. Ed ecco, una mano mi tocco e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. Poi egli mi disse: “Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato man,. dato a te”. Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante. Egli mi disse: “non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole. Ma il principe del regno di Persia mi si e opposto per ventun giorni: pero “Michele”, uno dei primi principi, mi e venuto in aiuto e io l’ho lasciato la presso il principe del Re di Persia; ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c’e ancora un visione per quei giorni”. Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii. Ed ecco uno con sembianze di uomo mi tocco le labbra: io aprii la bocca. e parlai e disse a colui che era in piedi davanti a me “Signore mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie.

Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non e rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?” Allora di nuovo quella figura d’uomo mi tocco, mi rese le forze e mi disse: “Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati”. Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e disse: “Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza”. Allora mi disse: “Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. Io ti dichiarerò ciò che e scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non “Michele”, il vostro principe; ed io, nell’anno prima di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno”.

Dal libro di Daniele (cap. 12 vers. 1-4)

Or in quel tempo sorgerà “Michele”, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fin a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella povere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Ora tu, Daniele chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorderanno e la loro conoscenza sarà accresciuto”.

Visione della Donna e del drago (Apocalisse cap. 12 vers. 1-18)

Scoppio quindi una guerra nel cielo: “Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi Angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: “Ora si e compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché e stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire.

Esultate, dunque o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi terra e mare perché il diavolo e precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che egli resta poco tempo”. Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avvento contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande Aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la meta di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomito dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infurio contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservavano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si fermo sulla spiaggia del mare”.

Lettera di Giuda (vers. 1-16)

“Giuda servo di Gesù Cristo, fratello di Giacomo, agli eletti che vivono nell’amore di Dio Padre e sono stati preservati per Gesù Cristo: misericordia a voi e pace e carità in abbondanza. Carissimi avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna, empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo. Ora io voglio ricordare a voi, che gia conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d’Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, e che gli Angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno.

Cosi Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo la piena di un fuoco eterno. Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. L’arcangelo “Michele” quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mose, non oso accusarlo con parole offensive, ma disse: “Ti condanni il Signore”. Costoro invece bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina”.

Origine del Culto di San Michele Arcangelo

Il culto dell’Arcangelo Michele fu introdotto durante i primi secoli del cristianesimo dai Bizantini: ne e testimonianza il Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano (Puglia), fondato alla fine del V secolo. Quest’ultimo e sicuramente un punto di riferimento per il culto di S. Michele. Le solennità religiose in suo onore sono due. La prima ricorre il giorno 8 maggio, perché secondo la tradizione in quel giorno S. Michele apparve nella grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano.

La seconda solennità e il giorno 29 settembre in cui la Chiesa celebra insieme i tre Arcangeli: San Michele, San Gabriele e San Raffaele. San Michele divenne anche protettore dei Longobardi, poiché quest’ultimi vinsero una battaglia contro i Saraceni proprio il giorno 8 maggio dell’anno 663 giorno dedicato alla festa del Principe degli Arcangeli presso Siponto. Nel Medio Evo la devozione a S. Michele Arcangelo si estese in tutta l’Europa; in generale i santuari dedicati a S. Michele sono posti nelle alture, dentro le grotti o nelle vicinanze di sorgenti di acqua.

Oggi, S. Michele e rappresentato quasi sempre come un guerriero con le ali aperte: inoltre o con la mano impugna la spada contro il drago o Lucifero posto ai suoi piedi o ha la bilancia in mano. Antichissimo e il culto a San Michele in Normandia, in Germania, in Inghilterra, in Francia e in altri paesi europei. In Abruzzo i luoghi devozionali dedicati a San Michele sono tantissimi. I più significativi oltre Balsorano, sono, Liscia nel Vastese, Pescocostanzo, Lettomanoppello, Civitella del Tronto, Pescocanale. In quasi tutti i luoghi dove si venera San Michele il nome del Santuario e dedicato a San’Angelo.

Testi tratti dal libro Il Santuario di Sant’Angelo

Testi a cura di Tullio Sante  

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