Comune di Balsorano

Solennità e personaggi intervenuti. Spuntò finalmente il tanto sospirato giorno 2 maggio, che ricadeva in quell’anno di domenica; spuntò bello quanto mai può desiderarsi. La natura sembrava che prendesse parte alla festa onde lenire gli attraversati dolori e fosse quello un giorno di coronamento morale ai tanti sforzi e lavori sostenuti!

Fin dalle prime ore del mattino si notò nel baraccamento un insolito entusiasmo, quasiché gli abitatori avessero del tutto obliato il fosco passato e col rinascere del conventino fosse rinata in loro la speranza di un lieto e prospero avvenire. Col passare delle ore il popolo andò crescendo numerosissimo e non solamente del nuovo e vecchio paese di Balsorano, ma puranche degli addolorati paesi della Valle, dimodoché al tempo della sacra funzione, era gremita la chiesa, il piazzale e le adiacenze.

Alle ore undici precise il rev.do padre delegato provinciale indossò i sacri paramenti ed assistito dal superiore locale e dal padre Cherubino diede principio alla solenne benedizione della chiesa; dopodiché vi celebrò la prima messa solenne. Cantato il Vangelo dal Diacono, il celebrante rivolse agli astanti un fervoroso discorso di occasione, ringraziando anche tutti coloro che in qualunque modo avevano cooperato ed aiutato i religiosi nella costruzione del ricovero. Infine descrisse e mise in raffronto il giorno due maggio pieno di consolazione di entusiasmo e di speranze con quello del 13 gennaio, colmo di tristezza, di dolore e di scoraggiamento. A questo punto l’uditorio si commosse al sommo perché in esso erano ancora vivi i tristi ricordi. Fu cantata magistralmente la messa degli Angeli diretta dal padre Luigi Iannammorelli da Sulmona coadiuvato nel coro dall’avvocato Parisi di Roma, dal conte signor D. Roberto Pepi di Firenze e dai rev. signori don Giuseppe can. professor Piccirilli e don Cesare Gallucci.

Oltre all’immenso popolo di ogni ceto e condizione, assistettero all’intera sacra funzione i seguenti personaggi:
il delegato del molto rev. padre provinciale padre Vito Lungarella
il delegato del vescovo di Sora, il prof. don Giuseppe canonico Piccirilli di
Alvito
il delegato del presidente della Gioventù Cattolica Italiana, sig. avv. Parisi di
Roma
il delegato del Comitato della Gioventù Cattolica Regionale, don Cesare
sac.Gallucci di Isola Liri
il rappresentante del Circolo Cattolico di Isola Liri, sig. Pasquale Cedrone
il rappresentante del clero balsoranese don Filippo Marini arciprete e vicario
foraneo
il rappresentante della comunità di Celano, padre Luigi Iannammorelli,
guardiano
l’ingegnere del Genio Civile sig.Renato Sciachì (di religione turca)
l’ingegnere del Comitato fiorentino, sig.don Roberto conte Pepe
il deputato al Parlamento italiano onorevole sig. Erminio ing.Sipari, in
rappresentanza del Collegio di Pescina
il rappresentante del Comitato Fiorentino sig. Giacomo prof. LeviMinsi (ebreo)
il rappresentante dei reali carabinieri, sig. maresciallo Ginesio Conti
il rappresentante il T.O.F. sig.Vincenzo De Medici
il sig. Francesco dr. farmacista Norcia
il sig.Francesco Cianfarani fu Alfonso
il sig.Antonio maestro Durante.

Tutti i notati ragguardevoli personaggi presero parte anche al frugale banchetto offerto dai religiosi. Il pranzo lo preparò il nostro cuoco fra Cesidio Valente coadiuvato dalle devote donne Angelina Venditti in Buffone, Concetta Fantauzzi fu Raffaele e Caterina Margani di Giovanni. Fungevano da camerieri Cesidio Buffone di Onorato e Giovanni Moratti fu Vincenzo A tavole regnò sovrana la più schietta allegria e cordialità fraterna. Pronunziarono elevate e bellissime parole l’avv.Parisi, esaltando l’opera indefessa dei francescani, esortando tutti a seguirne l’esempio. Anche l’on. Sipari a sua volta rivolse espressioni d’incoraggiamento e di augurio alla piccola comunità, concludendo il discorso col dire che: ” dalla resurrezione del convento, si aspettava la resurrezione della moralità delle popolazioni della Valle Roveto”.

Sia all’avvocato che al deputato rispose il padre Vito e nome dell’Ordine, della Provincia e della Comunità di Balsorano. Infine dal banchetto furono spediti telegrammi di partecipazione al nostro cardinale Falconio, al vescovo diocesano mons. Antonio Maria Iannotta. al M.R. padre provinciale Domenico Iannammorelli, al commendatore don Paolo avv. Pericoli Presidente della Gioventù Cattolica ed una cartolina, firmata da tutti i presenti al capitano del Genio Militare sig.Fausto Di Tondo, che si era reso benefattore del convento pel materiale lasciato, come avanti narrammo.

Partecipazioni inviate e risposte alle medesime

1) Cardinale Falconio Piazza Cavour 17 Roma Festanti partecipano inaugurazione baracca chiesa convento. Ossequiano presente onorevole Sipari. Giardini Parroco Marini.
2) Monsignor Iannotta Merulana Santalfonso Roma Festanti inaugurazione baracca convento inviano ossequi in segno riconoscenza. Giardini Marini.
3) Commendatore Pericoli Roma Inaugurazione baracca chiesa francescana dono gioventù cattolica esprimono perenne riconoscenza. Ossequiano anche nome onorevole Sipari. GuardianoParroco Marini
4) Provinciale Zoccolanti Sulmona Inaugurazione baracca chiesa convento bene augurando ringraziano nome onorevole Sipari. Guardianoparroco Marini.
L’illustre porporato rispose con la seguente bellissima lettera:
Roma Piazza Cavour 17 3 maggio 1915 Caro Padre Guardiano, ringrazio sentitamente la S.V., nonché il sig. parroco per la notizia datami dell’inaugurazione della baracca provvisoria per sopperire ai bisogni spirituali di codesto carissimo popolo, che è stato così terribilmente provato dalla sventura. Voglia il Signore far si che lo zelo dei suoi ministri arrechi a tutti consolazione e conforto Ho sentito quanto grande sia l’attività del Parroco e come siasi adoperato per i figli di S.Francesco, specialmente in questo luttuosa circostanza. E lo benedico di cuore. Benedico altresi i miei cari confratelli, i quali con spirito di santa abnegazione restano coraggiosi fra i ruderi del distrutto paese, per consolare gli afflitti, in mezzo a tanta sciagura.
Con affetto, la benedico de.mo Cardinal Falconio.

L’eccellentissimo vescovo di Sora rispose telegraficamente così: Guardiano francescani Balsorano. Benedico Dio inaugurazione Convento plaudo zelo religiosi clero. Vescovo Iannotta.

Il sig. commendatore Paolo Pericoli, per mezzo del parroco Marini fece giungere la seguente risposta: Roma 3 maggio 1915 Via della Scrofa 70 R.mo Parroco Marini Balsorano ho ricevuto il telegramma cortesemente inviato dal R.do padre guardiano dei francescani e da lei in occasione dell’inaugurazione della baracca chiesa. Mi affretto ad esprimere i sensi della mia graditudine per la cortesia avuta e confido che i fedeli, grati alla Santa Sede ed al Vicario di Gesù Cristo, innalzeranno fervidi preci all’Altissimo secondo gli augusti desideri del Santo Padre e vorranno essere di buon esempio nel paese per la frequenza alle pratiche religiose e per una vita eminentemente cristiana. Con distinti ossequi mi professo devotissimo avv.Paolo Pericoli.

Il nostro padre provinciale rispondeva al telgramma nel modo che segue: Arciprete Marini Balsorano Gratissimo vostro gentile contributo inaugurazione Chiesa convento ricambio sentiti ossequi onorevole Sipari guardiano auguri felicissimi Iannamorelli Provinciale.

Il giornale “Corriere d’Italia” pubblicava il qui appresso articolo col titolo: Vita risorgente a Balsorano Balsorano 3 maggio 1915 Balsorano va risorgendo a nuova vita dopo il terribile disastro del 13 gennaio. Ricostruita per opera del comitato fiorentino la chiesa parrocchiale, ricostruiti la sede degli uffici municipali, la scuola elementare, l’asilo infantile, ieri fu la volta dell’inaugurazione del nuovo conventino dei frati minori, che fin dall’epoca di S.Francesco abbero in Balsorano un convento che il terremoto ha distrutto.
Il nuovo conventino modesto ma conveniente ha annessa una graziosa chiesina dedicata a S.Francesco, eretta per cura del Comitato della Gioventù Cattolica Italiana, che sorge in amena posizione al di sopra del risorgente Balsorano. Fu ieri benedetta con solenne cerimonia dal rev.do padre segretario del Provinciale dei Monori assitito dal benemerito Guardiano del luogo e da un altro padre dello stesso ordine.

Era presenta numerosa la popolazione di Balsorano coll’arciprete don Filippo Marini, l’ingegnere del genio civile, i rappresentanti dei comitati fiorentini, il maestro comunale, il maresciallo dei RR.CC., il professore Piccirilli, il rev.do don Gallucci e Pasquale Cedrone per il sotto comitato regionale della G.C.I., l’avvocato Parisi di Roma in rappresentanza del presidente generale comm.Pericoli.

Dopo la commovente funzione religiosa fu servito un cordiale banchetto ed al levar delle mense l’avv. Parisi portò il saluto della società della gioventù cattolica beneaugurando al serafico ordine e specialmente alla francescana famiglia di Balsorano. Durante il banchetto arrivò inaspettato l’onorevole Sipari, il quale si unì agli altri per brindare al risorgimento di Balsorano ed all’incremento morale delle popolazioni. Furono spediti telegrammi di ringraziamento e di omaggio al vescovo di Sora, al provinciale dei Minori, al comm. Pericoli ed al cardinale Falconio protettore dell’Ordine. Così in mezzo alla gioia visibile di tutti, ebbe termine la festa dell’inaugurazione del 2 maggio 1915 lasciando nei convenuti un gratissimo ricordo.

Testi tratti dal libro Il Convento di San Francesco in Balsorano

Testi di P. Beniamino Di Rocco e Giovanni Tordone

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