Era il carnevale del 1955, Mea era tornata a casa malatissima; il medico le aveva dato soltanto 40 giorni di vita. Esattamente il 22 febbraio, Mea, quasi piangente, andò a chiedere del pane alla sorellastra Gina perché aveva fame, e la madre Rosaria non era ancora tornata in casa.
Mea, quasi per dimostrare la sua riconoscenza alla sorella Gina che stava per satollarla di pane, le fece vedere le palme delle mani con delle bolle rosse al centro. La sorellastra, come ispirata, le disse: “Tu diventerai come P. Pio!…”. Mea, schermendosi, rispose: “Eh si,… non ci vuole proprio niente a diventare come P. Pio!”. La prima che venne a sapere con precisione delle stigmate fu Maria Di Gironimo.
Testi tratti dal libro Il cantico di Mea
Testi a cura di D. Gaetano Meaolo
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