Riassunto.
Nel corso dell’ iniziativa di studio interdisciplinare dell’area carsica di Pietrasecca (L’Aquila – ITALIA), promosso dal Gruppo Nazionale “Geografia fisica e geomofologia” del CNR, abbiamo sviluppato la ricerca petrografica dei sedimenti interni, delle rocce carsificabili e di quelle affioranti nel bacino imbrifero della Grotta del Cervo e di quella dell’Ovito. Il bacino imbrifero invia, attualmente, tutte le sue acque nell’inghiottitoio della Grotta dell’Ovito.
In esso affiorano in prevalenza un flysch arenaceo e, in misura minore, sedimenti pelitici e calcari miocenici. Dalle analisi di laboratorio risulta che nel flysch e nei sedimenti pelitici, tra i carbonati, e sempre presente la dolomite che scompare invece nei calcari miocenici, per ripresentarsi, con una certa abbondanza, nei calcari di transizione incontrati dal sistema carsico nelle parti interne. Nei calcari cretacei, in cui si sviluppa l’ultima parte del sistema ipogeo, la dolomite appare soltanto in tracce.
I sedimenti all’interno della grotta, in prevalenza di tipo siltitico, risentono della eterogeneità litologica del bacino imbrifero; inoltre si arricchiscono di materiale residuale prevalentemente amorfo derivato dalla carsificazione dei calcari. Un apporto clastico particolare e rappresentato dal materiale proveniente da una “vulcanite” di tipo leucitico incontrata dalla Grotta del Cervo; apporti clastici vulcanici sono presenti anche nella Grotta dell’Ovito. La vulcanite e stata datata a 840.000 anni mentre alle concrezioni più antiche, da altri Autori, e stata attribuita una età di circa 350.000 anni.
Termini chiave: Petrografia, rocce sedimentarie, riempimenti in grotta.
Termini chiave regionali: Appennino centrale, M. Carseolani.
(1) Gruppo Speleologico Emiliano del CAI sez. di Modena Vicolo Caselline 11, 41100 Modena
(2) Istituto di Mineralogia e Petrografia, Università degli Studi, Largo S.Eufemia 19, 41100 Modena.
Testi a cura di Bertolani M.(1) , Lugli S. (2), Ro
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