Comune di Balsorano

dal Vescovo G1OVANNELLI

La Chiesa di S. Angelo unita alla mensa vescovile di Sora. Questa Chiesa e situata nella montagna e dista dalla terra (cioè dal paese di Balsorano) due miglia. Ha una porta di legno che può essere chiusa e su di essa e sospesa una campanella che può essere presa da ogni birbante; a destra e a sinistra della porta suddetta si trovano cancelli di legno, lunghi otto palmi e alti cinque; se questi cancelli toccassero dalla parte superiore della Grotta la pietra, dopo aver chiuso la porta, non sarebbe possibile entrare nella Chiesa. Dentro la Chiesa, presso la porta, esiste una Cappella, cinta all’intorno da un muro e coperta da tegole, lunga sei passi e mezzo e altrettanto larga. Nel mezzo della Cappella si leva un Altare, ove negli , anni passati furono trovate Cornu Epistolae delle Reliquie dei Santi, conservate oggi nella Chiesa parrocchiale di Balsorano. Sta ad esso vicino anche il Sacrario; a sinistra, sempre vicino alla porta, e aperta una finestra, attraverso la quale e visibile una croce di color nero, che fu dipinta dalla parte posteriore di una cassa fatta di calce, piena di ossa di morti.

A quindici passi dalla porta ha inizio una scala di diciannove gradini, lunghi nove palmi. Il luogo e chiamato: “Sacra tomba”. A destra della scala e stato eretto di recente un Altare, nel quale e dipinta l’immagine di San Michele Arcangelo con cinque candelabri di legno. La scala e tutta di pietra e su di essa si trova un altro altare con l’immagine di San Michele, dipinta sul muro nel 1553. A destra si sale per altri tre gradini e si incontra. il coro; a destra di esso troviamo eretta una Croce di legno e una tomba sotto l’altare: quest’ultimo fu abbattuto per ordine del Rev. ‘ Vescovo Giordano Giovannelli, ma niente vi fu trovato.

L’altare era coperto di tegole e ad esso si saliva per dieci gradini. Fuori la Chiesa c’e un pozzo d’acqua con le vestigia di cinque casupole. Esiste oggi solo una piccola casa, coperta di tegole con una porta di legno per l’eremita (Archivio Vescovile della Curia di Sora: alla pagina 132 del Bullarium D e descritta la Chiesa di S. Angelo in Balsorano dal Vescovo Girolamo Giovannelli 1609-1632). Da questo documento vengono spontanee due domande. La prima e “chi c’era sepolto nella sacra tomba”? Conoscendo la leggenda del Maestro Blasetti sulla famosa storia del bandito Angelo, divenuto penitente e santo eremita di questo santuario viene da domandarsi se nella sacra tomba fossero conservate le sue ossa. Come mai il Vescovo Giovannelli fece abbattere la tomba? Per mettere in guardia i posteri al fine di sfatare le leggenda o perchè in quella tomba si trovavano veramente le ossa di Angelo, ritiratosi lassu a pregare dopo il delitto?

L’altra domanda e “la Madonna dello Spirito Santo che porta visibile ancora oggi la data del 1553 perché non esisteva nella relazione?” Anzi c’era dipinto San Michele Arcangelo. Quindi nel 1617, anno in cui il Vescovo Giovannelli fece la visita pastorale nelle parrocchie della Valle Roveto e sicuramente visito anche il Santuario di S. Angelo, la. Madonna dello Spirito Santo non compariva nell’elenco delle cose trovate. Il 21 giugno del 1953 il Rettore del Santuario Padre Enrico Iacovitti fece intervenire, per esaminare e restaurare il dipinto della Madonna dello Spirito Santo, il Prof. Francesco Bencivenga delle belle arti e non escluse la possibilità di un dipinto anteriore. Quindi, come risulta dalla preziosa relazione del Vescovo Giovannelli, la data del 1553 si dovrà riferire ad altra data.

La Grotta di S. Angelo descritta dal tempo del Vescovo MAURIZIO PICCARDI

Il 20 novembre 1663, non potendo l’Illustrissimo e Reverendissimo Maurizio Piccardi, Vescovo di Sora, durante la sacra visita della terra di Balsorano, recarsi in luoghi campestri inaccessibili a causa del tempo molto piovoso, affido a me Giuseppe Venditti, canonico di Balsorano, l’incarico di visitare la Chiesa di S. Michele Arcangelo, situata sulla montagna di detta terra (Balsorano) distante dal paese circa due miglia. Qui giunto trovai una grande spelonca lunga circa 108 cubiti, larga 60 e alta circa 40; entrato in quell’antro trovai a destra una Cappella con altare completamente spoglio che ha per icone nel mezzo l’immagine di San Michele, dipinta nel muro, a destra l’immagine di San Nicola Vescovo e a sinistra l’immagine di Gesù Crocifisso.

All’altare si sale per mezzo di due gradini e nella detta Cappella, sia a destra che a sinistra di detto ingresso, sono dipinte sul muro molte immagini di santi; a sinistra si trova anche il sacrario e a destra il cimitero, come evidentemente e chiaramente appare. Nel mezzo dell’antro e posta un’altra Cappella con arco, che ha un altare di cemento compatto, abbastanza decente ma spoglio. Possiede solo quattro candelieri ed in esso si celebra la S. Messa “ab immemorabile” l’8 del mese di maggio, festa dell’apparizione di S. Michele Arcangelo, dipinto nel muro. La Cappella stessa viene conservata abbastanza decentemente.

Proseguendo, per mezzo di 18 gradini si sale ad un’altra cappella ad arco, che ha un altare anche esso spoglio ed ha per icona l’immagine della B. Vergine Maria che abbraccia il figlio con la mano destra, dipinta il 5 maggio 1553. Nella parte centrale piu alta dell’antro vi e anche una immagine di S. Michele Arcangelo e vi e posta una croce; si dice che una volta in quel luogo si levasse un altare e che siano state scavate da esso alcune reliquie di Santi, che fino ad oggi sono conservate nella Chiesa parrocchiale di Balsorano, tuttavia senza conoscerne i nomi, essendo scolorita e corrosa la carta che elencava le stesse reliquie. Si entra nella stessa Grotta attraverso una porta, che ha due battenti non bene adatti a chiudere e senza sbarra; vi sino anche, tanto a destra quanto a sinistra della suddetta entrata, delle finestre con cancelli di legno molto malandati. Presso la porta non manca l’acqua benedetta e sulla porta vi e una campanella.

Fuori dell’antro a poca distanza si trova l’alloggio di tre vani di case per l’eremita, che presentamente e Fabio de Pea, di questo paese di Balsorano (Archivio Vescovile della Curia di Sora – Visite Pastorali del Vescovo Maurizio Piccardi 1659-1675). In questo documento troviamo molte novitàe la piu importante e certamente la presenza della Vergine Maria. A a distanza di soli 46 anni dalla visita del Vescovo Giovannelli, nella Cappella dove prima c’era l’immagine di San Michele Arcangelo con la data 1553, ora c’e l’immagine della B. Vergine Maria che sicuramente e la Madonna dello Spirito Santo dipinta da ignoto autore prima della visita voluta dal Vescovo Piccardi.

La Grotta di S. Angelo descritta al tempo del Vescovo Paolo DE Niquesa 1872-1878

Archivio Vescovile di Sora, relazione dell’arciprete Vincenzo Cianfarani al Vescovo Paolo de Niquesa. Il 27 febbraio del 1874 l’arciprete di Balsorano, Vincenzo Cianfarani, cosi scriveva in unn relazione al Vescovo Paolo de Niquesa: “Non esistono nel perimetro di questa parrocchia romitori propriamente detti e ne altre Cappelle rurali; un solo romitorio esiste circa un chilometro e mezzo dall’abitato distante, su un monte detto S. Angelo. In una Grotta di grande ampiezza scavata dalla natura su detto monte ab immemorabili gli antichi nostri vi fabbricarono tre altari, dedicati alla Vergine Maria dello Spirito Santo, l’altro a S. Michele Arcangelo ed il terzo a Maria Santissima Addolorata, ed in tutti e tre vi si celebra la S. Messa, quando il detto pio luogo e visitato da qualche sacerdote con altri pii fedeli che lo accompagnano. In ogni anno nel ma g, aggio, il parroco pro tempore suol dare otto giorni di spirituali esercizi a quegli uomini, che allora si chiamano fratelli di S. Angelo e che vi intervengono a tale unico scopo e si mantengono a proprie spese eleggendosi un procuratore che loro provvegga”.

Testi tratti dal libro Il Santuario di Sant’Angelo

Testi a cura di Tullio Sante  

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