Il miracolo del forno e felice epilogo d’una serie di accorgimenti provvidenziali, espressi nella forma casareccia del pane, ma delicati e indicativi, con cui S. Pietro Eremita aderisce alla speranza dei poveri, compartecipandone fisicamente e moralmente la fame materiale e spirituale. A Rocca di Botte moltiplica la semente per i suoi, a Subiaco rifornisce di pane l’arca del monastero, a Trevi firma il miracolo del pane cotto a forno freddo, ai poveri dispensa pane in abbondanza.
Un modo personale ed efficace per entrare nel cuore e nella storia dell’uomo alla maniera di Gesù, che i discepoli riconoscono allo spezzare il pane (cognoeerunt eum in fractione panis). (12) Pietro non si estranea dal contesto sociale che lo circonda, ma ne assume la storia irradiandovi nello stesso tempo realtà interiori, che sostengono il mondo. Cosi l’essenziale, che e invisibile agli occhi corporei, si fa visibile a quelli della mente, tracciando anche sul volto d’una ragionata tristezza segni, che allacciano l’uomo alla speranza risorta.
Note
12) Luc. XXIV, 31.
Testi tratti da Pietro Eremita L’uomo della speranza da Rocca di Botte a Trevi
Testi a cura del Prof. Dante Zinanni
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