Ma dal tempo vorace estinta alfine
Fra le ruine sue sepolta giacque;
Però non ebbe alle sue glorie il fine;
Anzi più vaga e più gentil rinacque,
Mentre dalle sue nobil ruine
Rocca di Botte inclita terra nacque
Alle delizie sue tanto simile
Che vi piantò perpetuo soglio Aprile.
Vita di San Pietro Eremita scritta in lingua italiana e in ottava rima, è tramandata dal Pietrantoni nelle due raccolte conservate nell’archivio di S. Maria in Trevi col titolo Vite diverse, et altre memorie di S. Pietro Confessore.
L’autore, che è un poeta di Rocca Di Botte, resta anonimo augurandosi il perdono e una perennità degna del suo patrono.
Testi tratti da Pietro Eremita L’uomo della speranza da Rocca di Botte a Trevi